IL 5 NOVEMBRE PRESENTAZIONE DEL RAPPORTO DI CIRCONOMIA
SULLA TRANSIZIONE ECOLOGICA ED ENERGETICA
L’ITALIA É ANCORA UN’ECCELLENZA NELL’ECONOMIA CIRCOLARE A LIVELLO EUROPEO,
MA REGISTRA UN TREND NEGATIVO, TRA I PEGGIORI D’EUROPA, NELLA DECARBONIZZAZIONE
Dopo la sessione primaverile, CIRCONOMIA, il Festival dell’economia circolare e della transizione ecologica promosso da Gmi (Greening Marketing Italia), Cooperativa Erica, Aica (Associazione internazionale per la comunicazione ambientale) ed Eprcomunicazione, “sbarca” a Ecomondo.
Martedì 5 novembre, in occasione dell’evento “Economia circolare, transizione ecologica, riciclo dei materiali: l’Italia in Europa è ancora “regina”?” realizzato in collaborazione con Corepla, presso lo Spazio Agorà Conai di Ecomondo, che prevede in apertura i saluti istituzionali di Gilberto Pichetto Fratin, Ministro Ambiente e Sicurezza Energetica, sarà presentato il rapporto di Circonomia, a cura di Duccio Bianchi (Ambiente Italia), che propone una classifica dei 27 Paesi dell’Unione Europea quanto a performance nell’economia circolare e nella transizione ecologica. All’incontro partecipano Giovanni Cassuti, Presidente di Corepla e Teresa Agovino, Ingegnera ambientale e consulente di turismo sostenibile, moderati da Emanuele Bompan, Direttore di Materia Rinnovabile.
Il rapporto di Circonomia restituisce una fotografia che vede l’Italia sempre leader nell’economia circolare, prima nel tasso di riciclo dei rifiuti (sia urbani che speciali), tra i tre migliori nel consumo di materia sia pro-capite che per unità di Pil, davanti a grandi Paesi europei. L’Italia conserva, inoltre il primato, nella capacità di riciclo di materia e distanzia gli altri Paesi europei con ampi margini, vantando risultati particolarmente brillanti nel settore degli imballaggi (9 punti al di sopra della media europea). Lo scarto più vistoso a favore dell’Italia rispetto alla media UE si registra per la plastica: 14% in più.
Questi eccellenti risultati sono stati raggiunti, grazie al prezioso lavoro dei consorzi di filiera, primo su tutti, Corepla che nel 2023 ha recuperato oltre 1,25 milioni di tonnellate di imballaggi in plastica. Nel corso dell’anno, Corepla ha avviato al riciclo più di 1,04 milioni di tonnellate di imballaggi, con un risparmio complessivo di materie prime vergini pari a 533.000 tonnellate, che equivale 11 miliardi di flaconi in PET per detersivo da 1 litro. È dal 2021 che il Consorzio avvia quantitativi sperimentali di rifiuti anche a processi di riciclo diversi rispetto a quello tradizionale di tipo meccanico. Nel 2023 la quantità di plastica destinata al riciclo chimico è stata pari a 4.209 tonnellate con un aumento del 145% rispetto al 2022, mentre quella avviata a riciclo come agente riducente secondario (SRA – Secondary Reducing Agent) nelle acciaierie è stata pari a 38.456 tonnellate. Una crescita che dimostra come Corepla sia motore dell’economia circolare e leader nell’innovazione sostenibile, un vero e proprio passo avanti verso un’economia autonoma dai combustibili fossili.
Infine, l’Italia è il Paese che fa meglio della media europea e svetta in più indicatori (14 su 17). Dietro l’Italia, rispettivamente con 13 e 12 indicatori, si posizionano l’Olanda, l’Austria e la Danimarca. Differenziando il dato italiano per macroregioni, si vede che il Centro (Lazio, Toscana, Marche e Umbria) se fosse uno Stato a sé guiderebbe il ranking europeo, seguito dal Nord al 5° posto e dal Sud con le Isole al 7° posto.
I buoni risultati dell’Italia nell’economia circolare sono decisamente contraddetti dall’andamento lento e incerto della nostra transizione energetica, in particolare dal dato assai negativo relativo alla decarbonizzazione, cioè al trend di diminuzione dell’utilizzo di energia fossile che è la causa principale della crisi climatica. Nel confronto tra il 2022 e il 2021, il rallentamento del nostro Paese è vistoso: la riduzione del consumo pro-capite di energia non rinnovabile (che comprende sia quella fossile che nucleare) è soltanto la metà di quella registrata in media nell’UE e ancora meno rispetto alla Germania e all’Olanda.
Il trend mediocre dell’Italia in termini di transizione energetica, nel ranking tra i 27 Paesi dell’Unione Europea, è ancora più rilevante se si misura sugli ultimi cinque e dieci anni. In questi casi infatti l’Italia si colloca rispettivamente al 22° posto e in ultima posizione. A penalizzare il risultato italiano sono soprattutto le performance modeste nell’efficientamento energetico degli edifici e dell’elettrificazione del parco auto.
In conclusione, il nostro Paese sembra confermare grandi potenzialità nella trasformazione in senso “green” della propria economia, come dimostrano i primati nell’economia circolare, e però mancare di una visione strategica e di un approccio sinergico tra decisori pubblici e privati, indispensabile per cogliere le grandi potenzialità di innovazione e sviluppo offerte dal cammino della transizione ecologica: “La transizione ecologica – ha dichiarato il direttore del Festival Circonomia, Roberto Della Seta – è necessaria per impedire il collasso climatico ma se ben governata e orientata è anche una straordinaria occasione che può consentire all’Italia e all’Europa di affermare una leadership economica e tecnologica in un processo globale già in piena corsa, che sta ridisegnando gli assetti del mondo economico di oggi e di domani”.