TRICE – Prometeo Scatenato
Chiara Rinciari suona la chitarra dall’età di nove anni, una passione che la conduce al diploma in Chitarra Jazz presso il conservatorio Francesco Cilea di Reggio Calabria. Partecipa a numerosi festival del panorama Jazz calabrese (Peperoncino jazz festival, Eco jazz Festival, Scilla jazz Festival) e suona come chitarrista turnista in varie formazioni musicali, ma la sua più grande passione è da sempre la composizione. Il diploma in musica elettronica e il Master Universitario di II Livello in “Sound design and music composition”, Conseguito presso l’Università di Tor Vergata (Roma), le permettono di confrontarsi con la musica contemporanea e sperimentare suoni sintetici che diano spazio alla sua natura eclettica e alla sua visione artistica. Dal 2020, Chiara elabora il progetto “Trice”, un percorso personale e musicale che esiste latente da sempre, in continuo divenire. Collabora come compositrice con varie compagnie teatrali Italiane e stabilmente con Mana Chuma Teatro con cui nel 2023 ha firmato le musiche e il sound design dello spettacolo “Un’altra Iliade”.
Cerco riparo nell’ombra che non c’è più, solo cenere e tronchi neri e nudi.
Il brano Prometeo scatenato nasce dall’esigenza di mettere in musica la tragedia vissuta dalle terre del sud, in particolare la Calabria che durante l’estate del 2023 è stata invasa da roghi spesso dolosi. Il brano diviso in tre sezioni, racconta il processo di distruzione causato dal fuoco, attraverso espedienti compositivi (utilizzo di strumenti tradizionali calabresi) e riprese audio (sound design), il tutto gestito con una tecnica binaural. Prometeo scatenato pone il problema dell’etica della responsabilità tradita dall’umanità, l’uomo che si sente padrone della sua terra madre, si illude di portare progresso ma lascia solo arida assenza. La natura soffre, si trasforma, diventa cenere ma ritorna alla vita.
I MASKA – Ali di Plastica
I Maska” nascono ad Agliano Terme (AT), un piccolo paesino piemontese a cavallo tra Langhe e Monferrato; i componenti del gruppo sono amici d’infanzia: Eric Serra (chitarra e voce), Andrea “Amed” Amerio (batteria), Paolo “Pìolo” Aluffi (basso). L’amore per l’arte e la musica spinge i tre musicisti a iniziare a suonare fin dalle scuole medie; durante l’adolescenza, la scoperta di band quali Green Day, Blink 182, Ska-p, Punkreas, Meganoidi, Mad Caddies, Rancid, The Offspring, ecc. porta i componenti della band a cimentarsi in sgangherate cover di questi artisti.Per molti anni militano in svariate band locali, esplorando sonorità e generi musicali che spaziano dalla musica bandistica al metal. I tre amici, a fine 2014, decidono di fondare “I Maska” con l’obiettivo di produrre materiale inedito e trasmettere qualcosa di più personale, spaziando tra sonorità punk-rock, ska-punk e reggae. L’intento è quello di produrre brani che trasmettano emozioni diverse e variegate, provando a dare chiavi di lettura alternative a temi sociali spesso controversi che fanno parte della vita di tutti. La principale sfida de “I Maska” è creare la propria musica “senza filtri”, seguendo la filosofia del “do it yourself”: compongono, producono, registrano e mixano le proprie creazioni totalmente in “home studio”.
Nel 2016 pubblicano il primo EP di 4 brani, autoproducendolo, dal titolo “Sushita Nakakata”; i videoclip di “Mary Mary!” e “Lancette” vengono pubblicati sul canale YouTube della band. Il 12 Giugno 2020 lanciano il videoclip de “La Maska”, primo estratto del nuovo album. Il 19 Giugno 2020 esce “Sulla Pista Del Bisonte”, album di 10 tracce completamente autoprodotto, ogni brano è accompagnato da un video lyric uscito in seguito a cadenza settimanale su Youtube. Dal mese di settembre 2020 aprono le porte della loro sala prove con “NO-MASK..A”, in questa serie è possibile partecipare alla realizzazione completa di un loro brano, dalla scelta del testo all’ultimo accordo. Il 1 Aprile 2021 pubblicano il singolo “A j’hò ciapä ël còvid”, brano “sperimentale” cantato in dialetto piemontese in cui si racconta la singolare esperienza di un viticoltore trovatosi suo malgrado positivo al Covid-19.
La canzone è accompagnata da un videoclip girato nel vigneto del bassista.
ETHYLIC – Tempo Perso
La band nasce dall’idea di Tex e Fabrizio bassista e chitarrista,per ridare spolvero a vecchi pezzi scritti con la band precedente quindi contattano Cristian il batterista,ma Fabrizio volendo concentrarsi solo sulla chitarra decide di cercare un cantante.
dopo settimane di prove con musicisti di livello e non, tex viene contattato da Elvis che chiede se gli andrebbe di creare una band per un progetto reggae…tex gli dice che cerca un cantante per la band rock e alla fine ci si trova in sala prove…dopo qualche settimana i risultati iniziano a vedersi ma sopratutto a sentirsi e cosi nascono gli ethylic…rock band con sfumature blues e con testi cantautoriali…il resto si scopre quando si ascolta!
FABIO BAGNATO- Climate March
Fabio Bagnato, chitarrista, nasce a Terlizzi nel 1984. Si avvicina fin da piccolo al mondo della musica iniziando lo studio del pianoforte per poi intraprendere lo studio della chitarra classica.
Dotato di una personalità artistica eclettica, si avvicina a svariati generi musicali come il blues, il rock per approdare alla musica popolare ed etnica in generale, specializzandosi nello studio della chitarra battente. Incide svariati Cd per etichette discografiche come Compagnia Nuove Indye di Paolo Dossena, Folk Club Ethnosuoni, Otium Records, Galletti Boston e, in ultimo, Tv Sorrisi e Canzoni.
Si è esibito in svariati teatri italiani (Teatro Abeliano, Teatro Kismet, Teatro del Fuoco, Teatro Garibaldi, Auditorium dell’Università Tor Vergata di Roma, Teatro la Fenice) e in importanti festival italiani: Jazzmi di Milano, Adriatico Mediterraneo Festival di Ancona, Umbria Folk Festival di Orvieto, XII ed. Kaulonia Tarantella Festival, Festa dei Popoli di Bari, Festival del Mediterraneo di Conversano, Festival dei Popoli del Mediterraneo di Bisceglie, dividendo la scena con artisti quali Daniele Sepe, Eugenio Bennato, James Senese, Mario Crispi, Raffaello Simeoni, Carlo Actis Dato, Roberto Ottaviano. Ha effettuato una tournèe in Francia nel maggio 2008 e 2012 per la 22^ e 27^ Edizione del FIMU in Belfort ed in Germania per conto dell’Istituto Italiano di Cultura e città di Wolfsburg, per la rassegna internazionale SOMMERBUHNE 2009. Ha partecipato a trasmissioni televisive quali Aia – Suoni del Mediterraneo in onda su Telenorba, Il Testimone di PIF su Sky, Amore sesso e libertà (4 clip in onda su Cielo con Claudia Gerini), trasmissioni radiofoniche per Radio Rai 1 e Radio Rai 3.
È fondatore e produttore del gruppo “A3 Apulia Project”, progetto di matrice folk e mediterraneo, all’interno del quale è autore, compositore, chitarrista e cantante. È fondatore e produttore del trio “Crossway” all’interno del quale è chitarrista e percussionista
SIRLENE – Rosa Dei Venti
Sono Sirlene, nata in Brasile nel Bairro di San Miguel Paulista; adottata ed arrivata in Italia all’età di 3 anni. Mi definisco un’artista da giardino in quanto è lì che nascono le mie canzoni; con cui ho trovato la dimensione per comunicare quello che a voce faccio fatica a dire.
La mia musica spazia alla ricerca di ritmi coinvolgenti, a volte inconsapevolmente legati alle mie origini, che diano valore ai testi che scrivo.
PROGETTI MUSICALI: attualmente studente a Roma presso l’Officina delle Arti Pier Paolo Pasolini: alta formazione per cantautori, interpreti, autori e produttori; responsabile Nicolò Fabi, direttrice artistica Tosca.
24 Settembre 2022 – Partecipazione alla finale del Green Music Contest (Festival Circonomia) con il Brano “Amazzonia”, vincitore del premio miglior testo a tema Green (giurati: Bunna degli Africa Unite -Andrea Cerrato – Paola Farinetti)
Luglio 2021 – inizio collaborazione con l’Up Music Studio di Milano, per la produzione di un brano (ancora in corso)
Febbraio 2021 – Incisione brano “Mama Africa” presso la Fonderia Musicale di Vigliano Biellese (BI) per iscrizione al Contest Amnesty International Voci per la Libertà
Febbraio 2020 – Incisione del CD “Radici Profonde” presso l’Entropya Recording Studio di Perugia. Il ricavato delle vendite del CD è stato devoluto in Bolivia (dove feci un’esperienza di volontariato nel 2016)
LA QUADRILLA FOLK BAND – Colibrist
Musica d’autore dove ritmi incalzanti si alternano ad atmosfere psichedeliche creando situazioni che portano a riflettere, ad urlare la propria rabbia, in un mondo dove Mafia, inquinamento e razzismo la fanno da padroni.
Non semplici canzoni di protesta o denuncia, ma una vera e propria “guerrilla culturale” condita con un pizzico di sana ironia.
Nicola Lollino alla voce ed al mantice, Toni Urzì alla chitarra armoniosa, Andrea Luongo ai ritmi incalzanti
Luca Canevaro alle corde grosse.
All’attivo la partecipazione al premio Buscaglione 2014, finalisti al Sottotoni2015, semifinalisti Emergenza 2016, finalisti al M**Talent 2018, vincitori del prestigioso premio Suonare@Folkest 2018 oltre a numerose apparizioni live nei locali e nei festival del Nord Italia.
Dopo l’uscita nel dicembre 2016 del primo disco “L’Impresa” è nella primavera del 2019 il primo concept album ambientalista “Pianeta B”, a Dicembre 2021 è uscita la terza opera discografica “Mala tempora, Bona tempora”
SEDONA – Ecoansia
I Sedona sono un duo elettropop di Torino, che unisce sonorità elettroniche a melodie ispirate alla Tradizione rock, formato da Dario Armenio (voce, chitarra elettrica, synth) e Anna Mantovani (voce, synth station / drum machine). Dario e Anna sono legati nella vita oltre che nella musica. Nel 2018 hanno pubblicato il loro primo album, “Verba Manent”, da cui sono stati estratti i singoli “Alieno” e “Auf Wiedersehen”, che ha raggiunto il secondo posto della classifica indipendenti italiani tra gli emergenti.
Nel 2020 pubblicano il loro secondo album, “Invisibile”, con il singolo “Quarantenni in Quarantena” in rotazione nelle radio nel periodo del lockdown.
LORENZO GOCCIA – Salsiccia
A metà strada tra uno scrittore e un cantautore, parole che mi suonano entrambe troppo altisonanti, mi sento più a mio agio nella definizione ibrida di scrivano canterino. Nel 2018 ho pubblicato il romanzo Fiore di Zolfo e la canzone omonima che ne mette in musica alcuni estratti. È stato ristampato nel 2022 e l’ho promosso con le presentazioni esperienziali: degli incontri condotti da me in cui i partecipanti diventano protagonisti con attività di scrittura emotiva ed esercizi di nostalgia. Nel 2021 il mio brano Indifferenziato ha ricevuto un premio per il miglior testo in occasione della prima edizione del Green Music Contest.
Sono al lavoro per la realizzazione di un album che tirerà fuori dal cassetto le mie canzoni.
Salsiccia: mangiare è un atto politico. Lo facciamo tutti, quotidianamente e, in questa parte di mondo, per tre volte al giorno. C’è chi sostiene che il supermercato sia la cabina elettorale dove dichiariamo com’è fatto il mondo in cui vogliamo vivere. Ho avuto voglia di scrivere una canzone che inviti alla riflessione sulle nostre scelte alimentari. Non mi interessava mettermi in cattedra e puntare il dito contro gli onnivori. Piuttosto, ho pensato a un brano con diversi livelli di lettura, così che ogni tipo di ascoltatore possa cogliere il messaggio più alla sua portata. Mi sono aiutato con lo stratagemma del gioco di ruolo e ho dato voce ad una salsiccia che ha qualcosa da dire all’essere umano.
Ho scelto appositamente degli accordi maggiori, solari, e una melodia orecchiabile, con dei richiami vagamente infantili, mosso dalla convinzione che anche un brano leggero possa invitare alla riflessione. Anzi, può addirittura facilitarla, permettendo all’ascoltatore di abbassare le difese. A mio avviso, il gesto più offensivo che un onnivoro può compiere non è cibarsi di carne ma, paradossalmente, il suo esatto opposto: lasciarla nel piatto senza pensare alla sofferenza dell’animale e allo spreco di risorse impiegate per il suo allevamento. E’ una riflessione probabilmente alla portata di chiunque, e perciò il suo posto, all’interno di questa canzone, è nel ritornello. Prima di finire nel nostro frigo, un animale può vivere e morire in tanti modi diversi. Nel mondo contadino, ad esempio, il maiale riceveva un allevamento domestico e la sua uccisione diventava un momento comunitario, un rito che riuniva la famiglia. Oggi invece, come nasce, come cresce e come muore l’animale di un allevamento intensivo?
Infine, in modo un po’ provocatorio, senza rinunciare all’ironia, mi rivolgo a chi già mette in pratica delle abitudini di consumo critico: alle persone più sensibili, vicine a certi temi, questa canzone chiede di fare qualcosina in più. La nostra soluzione, probabilmente, non sarà rappresentata da pochi eroi integerrimi e con comportamenti drastici. Siamo tanti: se ognuno di noi adottasse un cambiamento, anche piccolo, nel proprio stile di vita, il risultato sarebbe inevitabilmente palese.